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Paolo Maldini rischia il processo per tangenti

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Paolo Maldini

La scorsa estate Paolo Maldini ha dato l’addio al calcio dopo venticinque anni di gloriosa carriera vissuti tutti con la maglia del Milan con cui ha avuto la possibilità di vincere tutto, ma i primi mesi passati lontano dai campi di calcio non sono stati particolarmente sereni visto che l’ex capitano rossonero potrebbe essere sottoposto a processo con l’accusa di corruzione e spionaggio.

Si tratta di recriminazioni certamente pesanti rivolte nei suoi confronti e che sono state avanzate nei confronti di Maldini dopo avere verificato i suoi rapporti con il funzionario corrotto dell’Agenzia delle Entrate: l’indagine nei confronti dell’ex terzino è iniziata qualche mese fa e per cercare di chiarire al meglio la sua posizione ha acneh accettato d presentarsi spontaneamente per un interrogatorio, ma al pubblico ministero non è bastato. La vicenda avrebbe avuto inizio l’anno scorso, periodo in cui Maldini stava aprendo una nuova attività immobiliare e per questo avrebbe chiesto al funzionario di introdursi in modo abusivo nel computer del fisco per cercare notizie maggiori sul conto di un socio e tutto questo sarebbe stato scoperto attraverso un’intercettazione telefonica.

L’avvocato che difende il milanista è Danilo Bongiorno e ha dichiarato che Maldini in questo episodio sarebbe una vittima e non il colpevole e che per questo si sente tranquillo dato che ha più volte cercato di chiarire la sua posizione e che non ci sono prove certe a suo carico. Anche la moglie dell’ex calciatore, Adriana Fossa, in un primo tempo era stata indagata sempre per corruzione, ma nel suo caso le accuse sono state rigettate.

Immagine tratta dal sito www.milanoweb.it

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Scrive sul web ‘Dio non esiste’. Blogger a processo

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In Russia, dopo la protesta dell Pussy Riot del 2012 nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, nel 2013 è entrata in vigore una legge anti-blasfemia, pene e multe per chi offende il “sentimento religioso”. Una legge controversa ma a quanto pare valida se il russo Viktor Krasnov sta subendo un processo e rischia un anno di carcere. L’uomo nella chat del portale di social network uk.com, durante una discussione on line ha definito la Bibbia una “raccolta di fiabe ebraiche” e ha concluso dicendo che “Dio non esiste”.

Ha iniziato a ricevere lettere anonime con minacce e uno dei partecipanti alla chat l’ha denunciato per “avere offeso i sentimenti dei credenti”, così Krasnov ha dovuto trascorrere un mese in un reparto psichiatrico per delle perizie dalle quali è risultato sano di mente. Il suo avvocato ha commentato che è solo ateo e Krasnov ha accusato gli investigatori di avere utilizzato le sue parole isolandole dal contesto in cui erano state scritte, trasformandole in una provocazione. Ora ha comunicato che vuole fare causa sia agli accusatori che agli investigatori e chiedere un risarcimento per danni materiali e psicologici.

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Processo Stato Mafia, le rivelazioni di Ciancimino su Mister X

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Nuova udienza, venerdì mattina, per Massimo Ciancimino nell’ambito del processo Stato Mafia. Al centro della discussione c’è ancora il fantomatico Mister X, l’uomo che muoveva i fili, e che Ciancimino sostiene si tratti di Carlo Rossetti o di Giancarlo Rosselli.

“Sono stato avvicinato da questo personaggio ad aprile del 2010” ha raccontato Ciancimino, “mentre mi trovavo a palazzo Steri per la presentazione del mio libro. Si è presentato come autista del generale dei carabinieri Giacinto Paolantoni. Anche lui era dell’arma e mi ha detto di avere ricevuto copia del manoscritto di mio padre ‘Le mafie’. Mi disse che le vittime della trattativa erano stati mio padre e il generale Mori e che tutto era stato diretto da altri personaggi come Mancino e Rognoni”. Secondo la testimonianza resa, Ciancimino avrebbe mantenuto i contatti con Mister X fino al febbraio del 2011.

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Bruciò ragazzino palestinese, ergastolo. Tribunale condanna l’israeliano Yosef Ben-David

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Yosef Ben David, l’uomo israeliano accusato di aver rapito e poi ucciso immolandolo il ragazzino palestinese Abu Khdeir, è stato condannato all’ergastolo da un tribunale israeliano.

Questa la notizia arrivata Martedì 3 Maggio da Gerusalemme, città in cui è avvenuta la tragedia.

Gli avvocati difensori di David avevano chiesto l’infermità mentale ma il tribunale ha negato questa eventualità e ha emesso il suo duro verdetto.

Oltre all’ergastolo, David è tenuto a un risarcimento di 150 mila shekel ai parenti della vittima e ha ottenuto una pena suppletiva di 20 anni di carcere.

Dopo aver appreso la sentenza, David si è rivolto ai genitori del ragazzino, implorando il loro perdono e dichiarando che ha sempre avuto rispetto per le persone di razza ed etnia diversa; il cruento atto nei confronti di Abu sarebbe stato compiuto poiché David si considera mentalmente instabile e quindi non responsabile delle sue azioni.

A questa dichiarazione, i genitori del ragazzino hanno risposto duramente, dichiarando che David resta un assassino e che merita la pena di morte per ciò che ha fatto.

Gli avvocati dell’accusa avevano inizialmente chiesto una pena record per David: 60 anni di carcere. La sentenza definitiva è stata comunque accolta positivamente dall’accusa, che ha scongiurato ogni possibilità di richiesta di una grazia da parte di David.

 

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Gigi Sabani: Vallettopoli raccontata da Il Labirinto

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Ieri, su Rete 4 la puntata di “Il labirinto-Storie di ordinaria in-giustizia”, dedicata alla vicenda giudiziaria che colpì il conduttore Gigi Sabani.

Nel 1996 scoppia la famosa Vallettopoli. Al centro della vicenda, la scuola per modelleCelebrità” di Biella, che avrebbe ospitato incontri sessuali tra le ragazze e gli uomini di spettacolo in cambio di un contratto in TV. Gigi Sabani fu accusato di truffa a fini sessuali e induzione alla prostituzione e con questa accusa viene arrestato all’alba del 18 giugno 1998. L’accusa arriva dalla minorenne Katia Duso, aspirante showgirl, che racconta al pm di approcci sessuali con Sabani, a Roma, nell’estate 1995, in cambio della promessa di un aiuto per lavorare nello spettacolo.

Sabani viene condannato a trascorrere 13 giorni agli arresti domiciliari e poi viene scarcerato il 1 luglio dello stesso anno. Presenta denuncia per abuso d’ufficio nei confronti di Chionna. Il 13 febbraio 1997 arriva la richiesta di archiviazione nei suoi confronti e il gip di Roma, su richiesta del pm Pasquale Lapadura, il 18 febbraio 1997 archivia il procedimento.
Al termine della vicenda, l’immagine di Sabani risulta “rovinata” e il presentatore viene prosciolto senza arrivare al processo.

A raccontarci del conduttore, morto per un infarto all’età di 54 anni sarà la sua ultima compagna Raffaella Ponzo e insieme a lei anche la sorella Isabella, Valerio Merola, Jerry Calà, Vincenzo Siniscalchi, Don Santino Spartà, Natalino Candido, Piero Sansonetti, Piero Tony.

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Picchia e deride il figlio disabile: arrestato il padre mostro

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La casa: ancora teatro di violenza e paura.

Rinvenuto a Rovigo il caso del padre mostro.

Maltrattava il figlio in età prescolare, affetto da una grave patologia cerebrale, con gravi epiteti.

Il bambino si sentiva chiamare “povero scemo”, “maledetto musso”, schifezza umana”.

Questi sono solo alcuni degli insulti quando aveva tra i 4 e i 5 anni.

Il settantenne non si limitava a minacce e insulti, ricorrendo anche a percosse.

L’uomo avrebbe picchiato anche l’altro figlio, all’epoca di 9 anni.

Rinviata a giudizio, oltre al padre mostro, anche la compagna, per concorso in maltrattamenti, per i fatti avvenuti tra il 2014 e il 2015.

La donna, infatti, non aveva mai difeso il figlio, pur rimanendo anche lei vittima dell’uomo, tra offese e minacce di morte.

Ma al contempo, è imputata anche lei di maltrattamenti nei confronti dei due figli, dal momento che pure lei li avrebbe offesi e si sarebbe scagliata contro di loro.

Si trova quindi a processo nella duplice veste di imputata e persona offesa. Sarà il giudice del dibattimento a valutare la sussistenza dei reati contestati.

Soddisfazione invece dall’avvocato Anna Osti di Rovigo, costituita parte civile per le due piccole vittime dei presunti maltrattamenti e specializzata nel seguire i casi di minori e donne maltrattati, abusati o comunque in condizione di difficoltà.

Sarà presente anche a dibattimento per tutelare i due minori nonché nominata loro curatore speciale.

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